Collegi Universitari in Italia – SAIE Bologna

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Gli organizzatori della tavola rotonda intendono presentare un progetto architettonico-ingegne-
ristico, lo StuDanteum, per un College Universitario ispirato a Dante Alighieri ed alla Divina Com-
media, curato da Lucio Barbera, Anna Irene Del Monaco, Lucio Ubertini.
Il progetto, concepito per un lotto di circa 10.000 mq, per circa 200 stanze di diversa tipologia
destinate a 400 ospiti, Ma trattandosi di un progetto scalabile, esso potrebbe essere realizzato nello
stesso luogo in forma meno ampia ma comunque completa. Il progetto si fonda sull’uso della spirale aurea del “Danteum” di Terragni, per organizzare nelle tre dimensioni i volumi funzionali architettonici del complesso. Dunque il progetto è replicabile e adattabile a diversi contesti urbani.
Il nostro paese ha il vanto d’essere stato culla delle istituzioni universitarie. L’Alma Mater di
Bologna, fu la prima in assoluto nel mondo ad essere fondata (1088); ma le università di Padova
(1222), Napoli (1224), Siena (1240), Roma (1303), Perugia (1308), Firenze (1340), Pisa (1343) e
Pavia (1361) sono tra le quindici più antiche al mondo. Ciascuna di esse era basata su straordinarie
strutture di accoglienza – spesso fondati da ordini religiosi o da autorità civili – monasteri e collegi
universitari che, per la chiarezza funzionale e la dignità architettonica che li caratterizzavano sono
stati per secoli modelli di riferimento per la loro capacità di trasmettere, con la qualità degli spazi,
il valore dell’istituzione universitaria, del suo patrimonio culturale e della sua missione. Splendide
dimore per l’Accademia e l’antica Goliardia europea, alla loro efficienza si deve l’altissimo tasso di
internazionalità che le antiche università ebbero nel nostro paese e nell’Europa tutta.
Oggi, tuttavia, l’Italia, nel novero dei grandi paesi dell’Occidente è quello che attrae meno studenti stranieri in rapporto alle dimensioni e alla storica qualità del suo sistema universitario. Una del-
le cause di tale debolezza (a parte alcune, ma poche eccezioni) è certamente l’insufficienza – per quantità e qualità – dell’offerta di residenze e di collegi universitari moderni, concepiti non soltanto
come luoghi di vita condivisa tra giovani di diversa provenienza, ma anche – se dotati di spazi e attrezzature adeguate – di confronto culturale e didattico, aggiuntivo e libero, tra studenti, ricerca-
tori, docenti; un confronto che può attrarre anche la partecipazione di altre istituzioni e personalità, culturali e scientifiche, del territorio.
Per realizzare tali scopi nei nostri tempi, occorre che le residenze accademiche e i collegi universitari offrano non solo innovative condizioni logistiche, funzionali e di comfort, ma anche alte qualità rappresentative ed estetiche per contribuire alla maggior stima sia dell’istituzione universitaria di riferimento che della città di appartenenza. Per questo le residenze per gli studenti sono entrate
nel novero degli interventi finanziati dal PNRR – Europea Recovery Plan, Next Generation EU – e
la loro realizzazione e la loro gestione come Student Housing o di Students Hotel sono diventate
attività di alto interesse anche per imprenditori e operatori privati; occorre tener presente, inoltre,
che, se intelligentemente realizzate, le residenze universitarie possono irrobustire il locale sistema
della ricettività in occasione di grandi eventi internazionali – culturali, religiosi, scientifici, sportivi,
turistici ecc.